Il judo è un’arte marziale di origine giapponese composto di equilibrio e rispetto, che educa alla concentrazione e all’autocontrollo. Le sue profonde radici in Piemonte, dove è presente sin dagli anni Cinquanta sfociano con i primi corsi ufficiali avviati a Torino, all’interno della Reale Società Ginnastica, grazie a maestri cintura nera 4° dan, che contribuirono a diffondere la disciplina in un contesto allora quasi sconosciuto in Italia. Da quel momento il judo piemontese ha sviluppato una tradizione solida, fatta di scuole, maestri e società sportive che ancora oggi rappresentano un punto di riferimento nel panorama nazionale.
Oggi la pratica del judo in Piemonte è coordinata dal Comitato Regionale FIJLKAM Piemonte e Valle d’Aosta, con sede a Torino, e coinvolge decine di associazioni affiliate diffuse in tutta la regione. Accanto alla Federazione, anche la UISP Piemonte organizza attività e campionati regionali, promuovendo un approccio più inclusivo e formativo alla disciplina.
Sul piano sportivo, il Piemonte vanta realtà di alto livello come l’Akiyama Settimo Torinese, più volte vincitrice di titoli nazionali ma anche una rete di scuole e club locali che curano la crescita dei giovani judoka. Manifestazioni come il Trofeo Panda di Giaveno rappresentano esempi di judo educativo e non esclusivamente competitivo, rivolto ai bambini.
Negli ultimi anni, la regione ha visto una crescita significativa degli impianti dedicati: tra i più noti il Pala200 di Settimo Torinese, che ha ospitato i Campionati Italiani Assoluti e la nuova palestra di judo di San Mauro Torinese, nata all’interno della piscina comunale di Piazza Gramsci. In tutta la regione, da Torino a Novara, da Cuneo ad Alessandria, si trovano palestre specializzate dotate di tatami omologati e spazi idonei anche all’allenamento agonistico.
Il judo non è solo sport da competizione, infatti sono numerosi i progetti che valorizzano l’aspetto educativo e inclusivo della disciplina. Iniziative come la “Judo Academy” di San Mauro, dedicata ad atleti ipovedenti o ciechi, testimoniano l’attenzione ai valori di rispetto, equilibrio e crescita personale che sono alla base di questa arte marziale.
Oggi, questo patrimonio sportivo rappresenta un ideale di grande valore: una rete di società, impianti e persone che, tra passato e futuro, continuano a promuovere i principi di disciplina, rispetto e armonia propri di questa nobile arte marziale.