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Sport invernali, territorio, tradizione, curiosità: Pied-mont, ai piedi dei monti

Pubblicato il30/10/2024
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Nel focus di oggi si parla di come sia nata la passione del Piemonte per gli sport invernali. La terra situata ai piedi dei monti e dotata di montagne d’eccellenza ha visto la nascita di piccoli comprensori sciistici fino a ospitare grandi eventi sportivi. L’evoluzione di questa passione è notevole e gli eventi passati e futuri continuano a celebrare la tradizione sciistica piemontese.

Il destino del Piemonte sembra essere scritto nel suo nome, una regione dove metà del territorio è costituito da montagne. È naturale pensare che gli sport invernali abbiano trovato qui il loro spazio ideale. La storia ha condotto il Piemonte a diventare un palcoscenico di gare di altissimo livello, ospitando Olimpiadi, campionati e coppe del mondo. Quest’anno, il Piemonte accoglierà le Universiadi, i World Winter Games di Sci Alpino e la Coppa del Mondo di Sci Alpino a Sestriere, un traguardo eccellente per una regione incastonata tra le montagne.

Nelle valli, da sempre contese con la Francia, il Piemonte ha scritto capitoli generosi del suo affascinante destino. Queste montagne, a volte ostili, a volte amiche, hanno rivelato un passato ricco di storia. Bardonecchia, Limone Piemonte e il Monginevro, erano importanti vie di comunicazione verso le Gallie nell’impero romano, mentre il Moncenisio fungeva da passaggio per pellegrini e viandanti lungo la Via Francigena. Queste Alpi, storicamente isolate, sono diventate un ponte tra culture diverse fino al 1700, quando le montagne hanno visto crescere l’interesse per lo sci, tanto che nel 1909 vennero organizzati i primi Campionati Italiani di Sci. Salendo verso il Monginevro, Cesana, snodo della Via Lattea, avvolge una rete di rinomate stazioni sciistiche piemontesi.

Oggi, grazie all’effetto vintage e al desiderio di dare un nuovo significato al tempo, si assiste a un rinnovato interesse per i piccoli comprensori dove lo sci segue orme e tradizioniFabrosa Soprana, nata sciisticamente negli anni ’40 e Prato Nevoso, figlia dei nuovi stili di vita degli anni ’60, ne sono esempi emblematici.

E non è tutto: le montagne piemontesi offrono un’ampia gamma di sport all’aperto e Ceresole Reale, resa celebre da Re Vittorio Emanuele II, offre piste di sci di fondo che si estendono dalla borgata Prese fino alla borgata Villa. Questi percorsi lambiscono le sponde del lago artificiale e si spingono fino al muraglione della diga, offrendo ai fondisti un tracciato immerso in un ambiente naturale e intatto.

Un capitolo a parte merita Sestriere, dove la Valle di Susa si unisce alla Val Chisone. Qui ha preso forma il progetto “Ski Total“, un’iniziativa volta a rilanciare il grande sci negli anni ’70. Il primo passo fondamentale è stato l’organizzazione delle World Series, che ha inaugurato la stagione sciistica invernale. A Sestriere, infatti, nacque il primo grande impianto di neve programmata in grado di anticipare la stagione sciistica all’inizio di novembre. La svolta avvenne alla fine di novembre 1987 con l’inizio della fase italiana della Coppa del Mondo. Nel 1998 si realizzo uno dei sogni più grandi: le Olimpiadi e nel 1999 Torino venne scelta per ospitare le Olimpiadi del 2006. Erano trascorsi 24 anni da quella piccola gara di Coppa Europa a Sauze d’Oulx.

Il Piemonte si è trasformato con Bardonecchia che è diventata un vero e proprio paradiso per gli amanti dello snowboardSan Sicario con l’offerta di un anello spettacolare per il biathlon insieme a una delle più belle piste di discesa femminili al mondo e Sauze d’Oulx che si è distinta per le sue performance di freestyle, dove i ballerini danno vita a spettacolari esibizioni.

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