In occasione dei World Skate Games, Novara si afferma come protagonista di un evento sportivo di rilevanza internazionale. Questa seconda parte del focus è dedicata agli anni ’80, un’epoca d’oro per l’hockey novarese, segnata da grandi campioni che hanno scritto pagine indelebili di storia. Tra questi, emerge la tragica figura di Stefano Dal Lago, il cui talento straordinario e prematura scomparsa hanno lasciato un segno profondo nel cuore della città. Oggi, la sua memoria è ancora viva, custodita con affetto dai novaresi, che continuano a onorarlo in ogni sfida sportiva, tenendo saldo il legame tra passato e presente.
Gli ’80 e il secolo d’oro dell’Hockey
Negli anni ’80, l’hockey a Novara viveva un periodo d’oro con la squadra cittadina che dominava i campionati e attirava i migliori giocatori del mondo. Le partite erano eventi imperdibili e la pista di Viale Buonarroti diventava il centro dell’entusiasmo cittadino ogni sabato sera. La costruzione del Palazzetto di Viale Kennedy consolidò questa passione e coinvolse anche i più giovani a seguire con costanza questa disciplina. La rivalità con altre squadre, inoltre, riaccese una fiamma che, per un breve periodo, si era affievolita a causa dei numerosi successi che avevano quasi “assuefatto” il pubblico. L’istituzione del “Club Fedelissimi Hockey Novara” segnò poi un nuovo capitolo rafforzando il legame tra tifosi e squadra, con la Curva e gli altri settori del pubblico che davano vita a serate indimenticabili.
Stefano Dal Lago e il suo glorioso passato
Erano anni in cui l’hockey rappresentava l’orgoglio della città e Novara ospitava competizioni di altissimo livello accogliendo i migliori talenti internazionali. Tra questi, un nome su tutti ha lasciato un segno indelebile: Stefano Dal Lago. A partire dai 19 anni, Dal Lago si affermò come uno dei più grandi giocatori del mondo nobilitando il suo ruolo nei successivi cinque anni. Il suo contributo infatti fu determinante per la conquista della medaglia d’argento ai Mondiali del 1984 e per i titoli mondiali del 1986 e 1988. Stefano era amato non solo per il suo talento in campo, ma anche per il suo carattere, considerato da tutti un esempio di umiltà e dedizione. La carriera di Stefano e la sua vita furono tragicamente interrotte: durante la stagione 1987/88, una visita medica federale evidenziò un’anomalia congenita al cuore che lo costrinse ad abbandonare l’attività agonistica. Tuttavia, dopo un consulto della società con uno specialista, Stefano riuscì a ottenere il via libera per tornare in campo continuando a giocare con determinazione e vincendo ancora il campionato, la Coppa del Mondo e il Mondiale. Il suo trionfo fu di breve durata: nel settembre del 1988, durante una partita, Stefano si accasciò in campo e non si rialzò più. La sua morte sconvolse non solo la città di Novara ma l’intero mondo dell’hockey.
Stefano Dal Lago, Pino Marzella sono solo alcuni dei nomi indimenticabili per l’hockey pista: oggi si gioca anche in ricordo dei grandi nomi per riscrivere la storia dello sport
In memoria del suo straordinario talento e del profondo impatto che ha avuto sulla comunità, il palazzetto dello sport di Novara è stato intitolato a Stefano Dal Lago, medesimo luogo che lo ha visto perdere la vita in giovane età. La sua figura è tuttora venerata dai novaresi che lo ricordano come un simbolo non solo dei successi sportivi di quegli anni, ma anche dello spirito e della passione che definiscono l’hockey novarese. L’affetto per Stefano Dal Lago e per il glorioso passato dell’hockey novarese è palpabile ogni volta che si entra nel palazzetto a lui dedicato, un luogo che continua a essere testimone della grande eredità sportiva di Novara. Anche Pino Marzella, altra leggenda dell’hockey mondiale, ha voluto ricordare il compagno di squadra durante un’intervista a Piemonte Sport definendolo “l’anima della squadra”: “Stefano era un uomo d’altri tempi, umile e a soli 24 anni era già il miglior giocatore della nazionale. Chissà a quali vette sarebbe potuto arrivare. Eravamo i campioni del mondo e lui era il fulcro del nostro gioco. Io ero il finalizzatore, quello che faceva gol, ma lui era l’orologio della squadra.” Mentre il tempo passa, l’amore dei novaresi per l’hockey e per Stefano, rimane immutato, pronto a riaccendersi in ogni nuova sfida e competizione. Il legame della città con questo sport è rimasto vivo anche oggi come dimostrato dall’entusiasmo ritrovato con l’Azzurra Hockey Novara, nata nel 2013 dopo la chiusura dell’ASD Hockey Novara e dagli ultimi risultati positivi della squadra.